Origini della carta

La carta è un materiale che viene oggi usato quotidianamente per lavoro, in casa e a scuola, fondamentale per le azioni di ogni giorno, per scrivere, leggere e stampare.
E’ costituita da materie prime vegetali, che vengono unite tra loro per feltrazione e poi essiccate.
Inoltre può essere arricchita anche da collanti, da cariche minerali, anche coloranti e additivi.

Il significato del termine carta è incerto. Secondo alcuni deriva dal latino charta, o anche dal greco χαράσσω ( ovvero charássō) e tali termini avevano il significato di incidere o scolpire.

I termini invece paper anglosassone, papel in spagnolo e papier in francese e tedesco, derivano da papiro, la pianta utilizzata dagli antichi egizi per scrivere e, successivamente, usata anche da greci e romani. Più a nord si usava invece per scrivere la pergamena, tela che era ottenuta dalla lavorazione delle pelli di animali.

In Cina all’origine i documenti erano scritti su bambù, ma erano molto ingombranti da conservare e da trasportare e a volte veniva usata la seta, che era però troppo costosa.

Nacque poi sempre in Cina una tecnologia di fabbricazione di carta originata dalla corteccia. Nel 1986 a Dunhuang degli scavi archeologici su una tomba che venne datata prima metà del II secolo a.C. portarono alla luce tantissima carta e una mappa. Questo ritrovamento fa capire che la carta era già nota a quell’epoca, retrodatando quindi le prime fabbricazioni di carta di circa due secoli.

La carta arrivò in Europa solo nel XII secolo e arrivava da Damasco attraverso Costantinopoli , o dall’Africa passando per la Sicilia, ed era un prodotto mediocre al tempo rispetto alla pergamena, tanto che Federico II nel 1221 ne proibì l’uso per atti pubblici. Tuttavia il consumo aumentava data la sua economicità, tanto che nel XIII secolo le flotte mercantili finanziate da grossi commercianti ( veneziani e genovesi), si spartivano questo fiorente mercato.

MA dal 1264 a Fabriano, nelle Marche, nacque la prima cartiera europea grazie a una pila idraulica a magli multipli che venivano azionati da un albero a camme e una ruota idraulica.

Questi strumenti lavoravano in verticale, sfibravano canapa e lino molto più velocemente e anche meglio delle macchine cinesi e orientali del tempo, riducendo i costi del prodotto ma migliorandone la qualità.

La collatura con amido di riso o grano fu cambiata con gelatina animale che migliorava impermeabilità e resistenza a insetti e microrganismi e questa nuova tecnologia di fabbricazione della carta perciò ebbe un gradne successo tanto che sorsero nuovi mulini a breve in tutta l’Italia settentrionale, come sulla sponda occidentale del Lago di Garda nel territorio dell’allora Repubblica di Venezia che venne da allora denominata “valle delle cartiere”.

La carta italiana,più economica e soprattutto migliore come qualità si impose quindi velocemente al posto di quella cinese in tutta Europa.

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